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Le 4 guerre che L'AMERICA PERDERA' 0

TUTTI GLI SCANDALI DEL VATICANO | 13:38 | , , , , , , , , , , , , , , , , , ,



È diventato evidente che tutte le guerre causano danni. Non importa infatti  si tratti di una guerra figurativa o una guerra reale. E 'anche ovvio che quando una guerra è dichiarata su un problema sociale, lo Stato annunci una presa di potere che diminuisca in qualche modo la libertà in senso generico.

La guerra nasce quando si crea un nemico che deve essere sconfitto con la forza dei governi. Più sono ampie e potenti le armi del nemico, più grande e robusto diviene il ruolo del governo nel sradicarlo. E quando il governo inizia a finanziare una lotta si crea un circolo quasi impossibile da interrompere. Infatti il governo per perseguire questo scopo creera’ agenzie riempite da funzionari, persone che non sono li per vincere le guerre in corso ma bensi per crearne altre di nuove.

Ogni qualvolta la lotta per la legalizzazione della marijuana subisce uno stallo i sindacati di polizia e le carceri tirano un sospiro di sollievo..... Ogni qualvolta l’America viene attaccata i fabbricanti di armi gioiscono..... Ogni qualvolta si trova uno pseudo-terrorista nel territorio americano i fabbricanti di sistemi di sorveglianza alzano i calici al cielo..... E i cittadini pagano il conto, TUTTO, in termine di soldi e di liberta’.  

Questo ciclo di auto-rifornimento distruttivo deve terminare per permettere alla VERA pace e alla VERA libertà di espandersi. Iniziando per esempio con il rendersi conto che non vi è nessun nemico reale, ma sono piuttosto creazioni immaginate dai governi e dalle strutture di potere aziendali che traggono enormi benefici da una qualsivoglia guerra. E in questo circolo vizioso sono benvenute anche le multinazionali, invitate al grande banchetto. Banchetto che le fa ingrassare ai danni dei cittadini, sempre piu’ deboli e schiavi ignari del sistema.      

Ecco solo 4 esempi, 4 guerre intraprese dagli Stati Uniti in nome della pace e della liberta’.....

 
                                                  
                                                       Le guerre in Medioriente

Le guerre imperialistiche nella zona del mondo che piu’ abbonda di petrolio, il Medio Oriente. Tale guerra è chiaramente un fallimento annunciato in termine di idee, moralita’ ed allocazione di risorse. Anche se le menzogne e le bugie che hanno portato l’Occidente in quella zona fossero vere, si tratterebbe ancora di motivi inconsistenti per giustificare le innumerevoli tragedie capitate negli anni, non ultimo il costo immenso in sangue e denaro. La natura orwelliana della guerra perpetua è una tecnica che viene utilizzata da manager di livello mondiale. Essa serve a garantire che anche i paesi non direttamente coinvolti siano sotto continua minaccia di destabilizzazione economica ed abbiano il costante timore di un confronto diretto nei loro territori. Ciò consente l’uso di una normativa come la NDAA che dichiara ogni luogo un campo di battaglia anche quando non c'è in realtà nessuna guerra fisica o reale. L'istituzione continua a spingere per ulteriori guerre in terre straniere, forse portandoci addirittura alla Terza Guerra Mondiale. Dovremmo opporci ad ogni azione militare in tutto il globo se ci aspettiamo la pace globale.


                                                           Guerra al ‘’terrore’’:
 

La Guerra al terrore altro non è che una guerra per la libertà. Gli americani hanno perso preziosi diritti in merito alla guerra al terrorismo, in particolare da USA PATRIOT Act e dal recente NDAA.
L'idea che qualcuno abbia portato gli Stati Uniti a combattere una "guerra" contro una ‘’tattica’’ è una testimonianza di quanto la macchina di propaganda guerrafondaia sia influente sull’opinione pubblica. Non si potra' mai sconfiggere una tattica, o anche l'idea che sta dietro essa, non con la violenza ma solo la pace e la tolleranza possono essere valide armi. Ma, soprattutto, la guerra al terrorismo non potra’ sconfiggere nulla e nessuno, ma si tratta invece di controllare società dal libero passato. Per ricostruire la vera pace tutta questa assurdita’ deve finire.


                                                              Guerra alla droga:

La guerra alla droga avvantaggia innumerevoli interessi particolari ma rimane una guerra incompiuta che crea solamente un enorme danno alla societa’. In primo luogo, il governo non ha alcuna responsabilità o autorità per governare la privacy umana siano essi corporali o mentali. Così, la guerra stessa è un affronto ai diritti naturali di tutti. In secondo luogo, quando esiste una determinata richiesta ci sarà sempre e in ogni caso una fornitura, poco importa quanti muri legislativi siano costruiti e quanti fucili vi siano puntati. Quindi, è semplicemente impossibile da fermare con la forza. In terzo luogo, la guerra alla droga fa sì che la violenza nel traffico stesso aumenti, almeno per una questione legata alla difesa del sistema. Probabilmente se queste sostanze fossero legali sarebbe più facile controllarne l'uso illecito. Quindi, si tratta di una massiccio contributo in termini di denaro chiesto al contribuente al fine di mantenere varie agenzie e corpi di controllo. Esse infatti hanno bisogno di sempre più avanzati equipaggiamenti militari. Si deve poi tener conto dei costi del sistema giudiziario e delle prigioni. Non sembra più logico o morale continuare a condurre questa guerra. Una battaglia simile rischia di essere molto più dannosa per la società rispetto alla cosiddetta ‘’protezione personale’’ che le istituzioni vogliono farci credere di garantire tramite questo comportamento.   


                                                             Guerra Cibernetica:

La guerra informatica è in realtà una guerra all’informazione (che stiamo chiaramente combattendo). Non vi è alcun reale pericolo nella guerra cibernetica, tranne da quelli che beneficiano del consolidamento del potere. Potenziali hacker non valgono le spese sostenute per un esercito di cyber-spie e cyber-soldati, quando tali risorse potrebbe chiaramente essere utilizzati per tutte le reti con sistemi di protezione firewell a proteggerli dagli attacchi. E perché il Dipartimento di Sicurezza Nazionale è responsabile della protezione delle infrastrutture aziendali? Le società stesse dovrebbero avere i loro propri firewall in atto contro gli hacker. La propaganda in cui si afferma che gli attacchi alle infrastrutture aziendali potrebbero colpire le infrastrutture pubbliche è stata dimostrata falsa, ma non è altro che uno stratagemma per giustificare il controllo del web.
Lo stesso vale per il fronte della nuova protezione dei contenuti contro i potenziali violatori del copyright. Si tratta di uno stratagemma intento a farci credere che abbiamo bisogno di più potere da parte del governo nel chiudere arbitrariamente alcuni siti web. La soluzione ideale sarebbe allora la cessazione completa di attacchi informatici, non importa quanto potenzialmente devastanti possano essere, ma non vale la pena dare al governo l'autorità di censurare o chiudere i siti web.
Anche in questo caso, è un'altra falsa guerra che si tradurrà in libertà e privacy perduti da parte dei ceti di mezzo. L'unico nemico conclamato nella guerra alla pacifica informazione è rappresentato da coloro che spingono per la censura, dalle leggi draconiane sul copyright al fine di eliminare la concorrenza e le letture obbligatorie di tutti gli ID di Internet al fine di rimuovere in toto la privacy. Tutti dovrebbero opporsi a questa guerra se vogliamo davvero preservare la libertà di espressione e il diritto ad una informazione trasparente e plurale.

Gli Anonymous intercettano FBI e SCOTLAND YARD (Articolo + VIDEO) 0

TUTTI GLI SCANDALI DEL VATICANO | 21:58 | , , , , , , , ,



Gli Anonymous colpiscono ancora e potrebbe essere l’inizio di una vera e propria guerra cibernetica. Il famoso gruppo di Hacker infatti ha intercettato una chiamata tra l’FBI e la polizia britannica, dando loro un brutto colpo a livello di sicurezza e immagine. Ma ve lo immaginate??? Essere intercettati dalle stesse persone che state cercando, INCREDIBILE.       

Il collettivo Anonymous ha pubblicato una registrazione di circa 15 minuti inerente ad una conferenza telefonica tra i due corpi di sicurezza. La telefonata riguardava strategie e tecniche da attuare circa il monitoraggio e la persecuzione degli appartenenti al gruppo stesso.    

L'FBI ha dichiarato che le informazioni presente nella telefonata intercettata"erano destinate alle forze dell’ordine e sono state ottenute in maniera illegale ". WHAT A NEWS (direbbe un madrelingua britannico...), come non sembra affatto una ‘’novita’’ il fatto che ‘’un’indagine penale sia attualmente in corso per individuarne i responsabili’’ come dichiarato dagli uffici dei dipartimenti.


Resta un mistero il sistema usato dagli hacker per mettere le mani sulla registrazione. "L'FBI potrebbe monitorarci per un po’, incuriositi circa i metodi usati dal nostro gruppo per leggere i loro documenti e files" recitava un messaggio su Twitter da parte degli Anonymous.

Tra il materiale pubblicato dagli Anonymous c’era presumibilmente un messaggio inviato da un agente dell'FBI alle agenzie internazionali incaricate delle applicazioni legislative, e sembra sia stato un invito volto ai suoi omologhi stranieri, in particolare membri di paesi quali Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia e Francia, per partecipare alla chiamata a "discutere le indagini in corso relative al gruppo di Hackers e altri gruppi scissionisti associati." L'email conteneva un numero di telefono e una password per l'accesso alla chiamata.

Graham Cluley, esperto della società di sicurezza Sophos, ha detto che gli hacker erano riusciti a intercettare la chiamata perché avevano compromesso l’e-mail di uno degli investigatore.

"Senza dubbio le autorità di polizia saranno sconvolte nel rendersi conto che le stesse persone che stanno cercando di identificare avrebbero i mezzi per inserirsi nelle loro conversazioni interne", ha scritto lo stesso Cluley sul suo blog.

La telefonata registrata sembra riguardi una strategia ‘’legale’’ da usare nei casi di persecuzione riguardanti Cleary e Jake Ryan, due individui britannici apparentemente legati agli Anonymous stessi. Nel dialogo registrato sembra si stesse discutendo anche di dettagli ed evidenze da usare contro altri indagati.
Karen Todner, un avvocato di Cleary, ha detto che la registrazione potrebbe essere "estremamente importante" e ha avvertito che tali violazioni dei dati avrebbeun tale potenziale da far addirittura deragliare il lavoro della polizia.

"Il fatto di non aver assicurato la loro e-mail rende tutto cio’ potenzialmente pregiudizievole per le indagini stesse", ha detto all'Associated Press.

Anonymous è una collezione di appassionati di Internet, attivisti e burloni i cui obiettivi hanno incluso la Chiesa di Scientology, l'industria musicale, e società finanziarie del calibro di Visa e MasterCard. A seguito di una ondata di arresti in tutto il mondo, il gruppo e le sue varie diramazioni hanno focalizzato la loro attenzione sulle agenzie incaricate all'applicazione delle leggi in generale e l'FBI in particolare.

Un fronte di guerra che non genera ne morte ne distruzione fisica, ma quali e quanti danni reali potra’ provocare???




POLITICI INGLESI: Crisi EURO, 2012 fase cronica 0

TUTTI GLI SCANDALI DEL VATICANO | 09:59 | , , , , , , , , , , , , ,

Ecco cosa pensano i politici d'oltremanica riguardo la situazione dell'Europa e della moneta unica. Una breve ma approfondita carrellata presa da un articolo dell'Indipendent on-line di oggi 2 Febbraio 2012:





 Alistair Darling, Cancelliere dell’esecutivo nel periodo 2007-2010: "Credo che nessuno possa realisticamente dire che la zona euro sopravviverà con la sua composizione attuale e più a lungo l'inerzia continua, maggiori sono le probabilità che uno o più paesi siano costretti ad abbandonarla. Qualsiasi istituzione che lasci la Grecia con 120% del debito sul PIL è insostenibile e segnali inquietanti stanno arrivando anche dalla Spagna. Una politica di sola austerità non funziona, soprattutto una politica di austerità che è imposto dall'estero e decisa da giudici, piuttosto che da politici elettidemocraticamente. La gente dovrebbe eleggere i propri governi democraticamente. Se la politica economica è stata imposta senza dare scelta al cittadino diventa quasi intollerabile; la momentanea calma di Gennaio, un mese senza crisi, non deve sembrare definitiva. Spero che la gente non ci caschi, perchè nessuno dei problemi di fine 2011 è stato ancora risolto’’

 Lord Lamont, Cancelliere dell’Esecutivo nel periodo 1990-1993: "Ho una visione abbastanza chiara, probabilmente sbagliata, che nel lungo periodo la zona euro non possa sopravvivere. L’Unione Europea non è adatta allo scopo ed è stata forse l'errore politico più grande dal 1945. Penso che la ragione di questo m io previsto malfunzionamento non sia in particolare la crisi di oggi, bensì una generale crisi di competitività. Italia, Grecia, Spagna e Portogallo sono paesi non sufficientemente competitivi rispetto alla Germania e io non credo che il grado di austerità e di deflazione necessari per rendere queste nazioni competitive sarà politicamente accettabile. Nell'immediato futuro penso che sia possibile che la zona euro arriverà quasi indenne alla fine di quest'anno, anche se forse la Grecia non ci sara’, perché c'è una precisa volontà politica dietro a questa impresa. Ma quello che è emerso in maniera terrificante negli ultimi giorni è come nella zona euro sia necessario un intervento politico centrale al fine di garantirne la sopravvivenza in un modo estremamente difficile da conciliare con la democrazia parlamentare. Tutto questo parlare di un commissariato che prenda in consegna il budget è poco attraente e sottolinea la saggezza della Gran Bretagna nel tenersi fuori, nonostante le conseguenze economiche di fondo"



Nigel Lawson, Cancelliere dell’esecutivo nel periodo 1983-89: "La zona euro è fondamentalmente uno sbaglio e difficilmente funzionera’, questo ormai è chiaro a tutti. Ma è un sistema dal quale è difficile uscire una volta accettato. Gli architetti più intelligenti del Eurozona hanno capito che l'unione monetaria non puo’ funzionare senza una completa unione politica. Ma non si può imporre una unione politica contro il volere del popolo, almeno nei paesi che si definiscono democratici. Se non è possibile imporre l'unione politica allora l'unione monetaria non puo’ funzionare".





Jim O'Neil, Ex capo della ricerca economica globale e presidente di Goldman Sachs Asset Management: "La realtà è che troppi paesi hanno aderito fin dall’inizio all’Euro ed ora, senza un drammatico cambiamento, probabilmente non potranno sopravvivere. Ma io non credo che sia un problema per l’anno in corso. Tuttavia Grecia e Portogallo dovranno dimostrare di poter sopravvivere in questo sistema nel lungo periodo. Compito arduo, in quanto dovranno aumentare la loro produttività e competitività tanto da poter essere in grado di cominciare un nuovo periodo di crescita ma, a causa dell'euro, non avranno il beneficio di una svalutazione monetaria ad aiutarli".





Lord Ashdown, leader dei liberaldemocratici nel periodo 1988-1999: "Non credo che la zona euro nella sua forma attuale possa sopravvivere. La domanda è allora dove sia il confine. Ma si capisce chiaramente dove risieda il ‘’cuore’’ di tale istituzione: si tratta di Germania, Austria, Finlandia e Danimarca. Per ragioni economiche magari la Francia non è voluta ma politicamente non la si puo’ escludere. Ma la domanda è: l’Italia è dentro o fuori? La mia opinione politica resta focalizzata sulla Germania: mentre il popolo tedesco finanzierà la ricapitalizzazione delle proprie banche non sono sicuro che presteranno soldi agli italiani. Tutti si stanno chiedendo come mai i tedeschi non versino ulteriori fondi, ma basterebbero 2 minuti di riflessione in merito. Non c’è verso che la germania versi ulteriori fondi, non senza la creazione di un’istituzione che assicuri che tali soldi non vadano ancora buttati".




David Laws, Primo segretario al Tesoro 2010 ed ex vicepresidente di JP Morgan: "La chiave per i prossimi mesi riguarda la misura in cui la zona Euro e la BCE possano rafforzare la fiducia in modo che i problemi di Grecia e Portogallo non si diffondano in Italia e Spagna, due paesi in cui la dimensione del debito, di rifinanziamento e di interconnessione all'interno del sistema bancario europeo sono tali che, in caso si finisse ad avere un crollo della fiducia, sarebbe estremamente difficile uscirne indenni. Il Portogallo è un legame particolarmente sensibile tra Grecia, Spagna e Italia, economie nettamente maggiori: la situazione in Portogallo è stata piuttosto triste. Sembra che non sia ancora giunto il momento in cui le forze politiche siano disposte a tagliare di netto la crisi. Il problema è il seguente: continueremo a ‘’cavarcela’’come l’anno scorso con un sempre minore attrito nel sistema finanziario?"



Ed Balls dichiara che.....: "Lungi dall'essere finita, temo la crisi dell'euro è quest'anno stiamo entrando in una fase più cronica. Mentre i periodi di turbolenze di mercato che hanno caratterizzato la crisi dello scorso anno potrebbero essere finite, almeno per il momento, non fatevi ingannare. Le pressioni sottostanti non si sono dissolte. Non c'è ancora nessun piano per la Grecia e vertici sono infiniti, senza pero’ aver ancora trovato un modo per ripristinare correttamente la fiducia dei mercati, bloccare il contagio e diffondere e promuovere la crescita. Credo che sia essenziale che la BCE abbia dato sostegno politico ad agire come prestatore di ultima istanza. E 'la logica dell'unione monetaria che questi 17 paesi hanno sottoscritto. Gli investitori devono sapere che i paesi della zona Euro faranno tutto il possibile per stare uniti. Ma fintanto che i dubbi rimangono l'attuale crisi e il rischio di contagio continuerà. Guardate quello che sta accadendo alla crescita, disoccupazione e debito. L’agenzia di rating Standard and Poor ha avuto ragione quando, in Francia e in altri declassati lo scorso mese, hanno detto che la sola austerità rischia di diventare controproducente'.Tutti i paesi devono prendere decisioni difficili in materia fiscale e di spesa, ma per avere successo ed abbassare il deficit abbiamo bisogno di un piano adeguato per la crescita e l'occupazione in tutta Europa, proprio come abbiamo bisogno qui in Gran Bretagna. Finora i nuovi trattati rischiano di mettere all’Europa una ‘’camicia di forza’’ che recentemente anche le agenzie di credito hanno pesantemente criticato. In Gran Bretagna sappiamo quanto autolesionista sia l’austerità: non c'è crescita, la disoccupazione è alle stelle e ci sono £ 158.000.000.000 di indebitamento extra al di fuori dell'euro. La Gran Bretagna aveva una scelta, ma abbiamo sbagliato e cosi facendo abbiamo soffocato la nostra ripresa interna ben prima della recente crisi nel continente. In sintesi, questa convinzione di austerità collettiva significa che David Cameron e George Osborne sono in grado di sostenere una soluzione adeguata a questa crisi, che è vitale per la nostra fragile economia. Soprattutto perché solo l'aumento delle esportazioni ci ha tenuti fuori dalla recessione l'anno scorso in Gran Bretagna e per quanto riguarda la zona Euro, se i leader politici continueranno così, rischia davvero che il 2012 sia un anno triste ".



Neil Kinnock, commissario europeo 1995-2004: "La zona euro non sta per crollare, non quest’anno almeno. La ragione fondamentale delle mie dichiarazioni si basa sul fatto che se ad ogni membro della zona Euro fosse permesso di ‘’cadere’’ si avrebbe un effetto molto dannoso che nessuno vuole, nemmeno le più forti economie. A poco a poco i membri della zona euro stanno mettendo insieme una serie di misure che combinano la disciplina con il supporto. Non è ancora finita, ma sta andando nella direzione che impedirà il crollo. Il mio rammarico è che l'unica formula impiegata dalla maggior parte degli stati in Europa sia una presione pesante sulla crescita. La gente nelle democrazie accetterà l’austerità solo se intrapresa con la giustizia, ma se è effettuata in modo da punire senza giustizia si verifichera’ una situazione di risentimento e resistenza. Penso che il prossimo capitolo riguardi la gente sostenendo la crescita come saggio andamento economico e come il mezzo migliore per la riduzione del disavanzo’’.



Olli Rehn, Vice Presidente della Commissione europea responsabile per l'Euro: "L'euro c’è, rimarra’ ed uscira’ più forte dalla crisi attuale. Gli eventi degli ultimi due anni hanno creato le condizioni per rafforzare le sue fondamenta con decisione. Abbiamo introdotto norme nuove per rafforzare notevolmente la nostra capacità di garantire finanze pubbliche sane. Abbiamo introdotto sistemi per individuare e prevenire gli squilibri macroeconomici - come bolle dei prezzi delle case - che minacciano la stabilità. Si tratta di imparare le lezioni del passato. L'Europa deve ridurre i livelli di debito pubblico per ripristinare la fiducia, evitando tagli in aree strategiche per la crescita futura come l'educazione e la ricerca che deve essere accompagnato da riforme strutturali per combattere la disoccupazione giovanile, sostenere le piccole imprese e completare il mercato unico. Per i paesi più vulnerabili alla crisi, stiamo rafforzando il nostro firewall in modo da dare loro lo spazio per mettere le loro cose in ordine. Stiamo avviando niente di meno che una riforma economica dell'Europa. Passo dopo passo, stiamo creando stabilità finanziaria e le condizioni per una crescita sostenibile con creazione di posti di lavoro".


Gli economisti pensano che ‘’L’Eurozona non puo’ di certo sopravvivere nella sua forma attuale’’ 0

TUTTI GLI SCANDALI DEL VATICANO | 07:08 | , , , , , , ,



‘’L’Eurozona non puo’ di certo sopravvivere nella sua forma attuale’’. Questa è la minacciosa previsione di economisti e politici britannici di ogni colore politico, tra i quali l'ex Cancellieri Alistair Darling, Nigel Lawson e Norman Lamont.

Nelle interviste e negli articoli di oggi, l’Independent ha chiesto agli esperti le loro previsioni a breve e a lungo termine circa il futuro della moneta unica. Mentre la maggior parte ritiene che la zona euro possa sopravvivere alla crisi del debito greco (soprattutto considerando la volontà politica di investire nella prevenzione di un default caotico) la maggior parte ritiene che il nuovo Compact fiscale europeo, concordato in linea di principio Lunedi, sia insostenibile.

Molti politici ed economisti hanno criticato la frenetica corsa all’austerità imposto a Grecia e Italia suggerendo che sarebbe controproducente a causa della crescita deprimente nei paesi in questione, ed hanno aggiunto che gil squilibri competitivi tra i membri della zona euro sarebbe impossibile da superare. Si è fatto altresì notare che l'ultima conseguenza della crisi sarebbe il manifestarsi di una zona euro molto più ridimensionata con la Germania al centro e paesi come Grecia, Portogallo, Italia e Irlanda messi al margine.


Cinque economisti, di seguito, esporranno il loro credo riguardo la moneta unica.


GLI ECONOMISTI: 
L'Europa non ha un problema di debito, l'Europa ha un problema di crescita.




Danny Blanchflower, Professore di Economia presso il Dartmouth College dichiara che:

"Il problema fondamentale che non è stato affrontato è che non esiste un piano di crescita per la Grecia. Anche se si dà loro un nuovo prestito essi non hanno i mezzi per ripagare. Il problema potrebbe essere un default caotico, che significherebbe l’uscita definitiva della Grecia. Aggiungo poi che la mia preoccupazione poggia su altre solide basi. Supponiamo che succede qualcosa alle 4:00 del pomeriggio di Giovedi, come ad esempio una banca che non sia in grado di effettuare un pagamento, sarebbero in grado le autorità europee di rispondere abbastanza velocemente? Questa è la mia grande preoccupazione, cioè il fatto che semplicemente non abbiano la flessibilità di spostare denaro abbastanza velocemente. Ho poca fiducia ".

 

Nouriel Roubini, Professore di Economia presso l’Università di New York pensa che:

"La zona euro è come il relitto di un treno che viaggia al rallentatore. Non è solo la Grecia il problema ma ci sono altri paesi insolventi. C'è un 50% di probabilità che nei prossimi tre-cinque anni la zona euro si possa disunire in quanto non tutti i membri sono in grado di rimanere. La Grecia e forse il Portogallo potrebbero uscire dalla zona euro ed aggiungo, la Grecia forse gia entro i prossimi 12 mesi mentre per il Portogallo si potrebbe attendere un po’ di piu’. Questo non sembra essere un mondo del G20 ma sembra un mondo G-Zero perché non c'è un accordo comune e definito sugli squilibri globali, come il cambiare il sistema monetario internazionale, il commercio internazionale, regolamentazione bancaria che sono tutte questioni assolutamente fondamentali".


Gerard Lyons, capo economista presso la standard Chartered Bank ci spiega che:

"L'Euro non può sopravvivere nella sua forma attuale. Ciò significa che un collasso sia inevitabile e che ci si debba muovere rapidamente verso l'unione politica. Penso che l'Euro sia fondamentalmente un errore. Normalmente una buona economia è rappresentata da una buona politica e che la buona politica non sia sempre sinonimo di buona economia. L'Euro è stato guidato dalla politica fin dall'inizio, pertanto l'euro per sopravvivere ha bisogno che la politica cambi davvero. Ma se la moneta unica viene lasciata totalmente in mano all'economia allora essa crollerà. I leader europei hanno identificato il problema sbagliato. E quando si identifica il problema sbagliato si ottiene una soluzione sbagliata. L'Europa non ha un problema di debito, l'Europa ha un problema di crescita. Il debito è alto, ma un problema di debito può essere contenuto con la crescita. Se lo si indirizza fin dall'inizio come un solo problema di debito allora si ottiene la soluzione sbagliata ".

Vicky Pryce, economista ed ex capo del servizio del governo economico, si esprime così:

"A mio parere nel breve termine vi è la volontà politica di superare l'attuale crisi della Greca e la quantità di denaro che la BCE ha messo a disposizione delle banche europee sta contribuendo a evitare un'altra crisi del credito. Ma la domanda è: cosa succede dopo? Quello che la gente non ha capito è che i livelli di debito di Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Irlanda sono ancora troppo alti per poterli definire sostenibili. Questo significa che la pressione non svanirà e che da questo dipendera’ il successo o il fallimento del progetto Euro. Anche io non credo che il compact fiscale possa funzionare davvero. L'Unione europea, guidata dalla Germania, dice che sarà imponente tutta una serie di restrizioni su quello che viene speso dai paesi della zona Euro, ma il tutto crea un deficit democratico. Significa che le nazioni Europee tenderanno a diventare molto piu nazionaliste ed in loro potrebbe cresere un forte sentimento anti-tedesco, ecco perchè credo il progetto non possa davvero funzionare in toto’’                              

George Soros, noto trader di valute, pensa che.....

‘’Restiamo nella fase acuta della crisi. La prospettiva di un tracollo del sistema finanziario globale non è stato rimosso. Il guaio è che i tagli della spesa pubblica che la Germania vuole imporre agli altri paesi spingerà l'Europa ad un debito deflazionistico. Ridurre i deficit di bilancio metterà sia i salari che i profitti sotto pressione al ribasso, l'economia si contrarrà e le entrate fiscali cadranno vertiginosamente. Così il peso del debito, che è un rapporto tra il debito accumulato al PIL, registrera’ un effettivo aumento, richiedendo ulteriori tagli del bilancio e mettendo in moto un circolo vizioso. Il fatto che una politica controproducente è stato imposto dalla Germania crea una dinamica molto pericolosa in ambito politico. Invece di avvicinare ed unire i paesi membri tutto cio’ li guidera’ verso un periodo di recriminazioni reciproche. C'è un pericolo reale che l'Euro metta a repentaglio la coesione politica della Unione Europea stessa".

H5N1, continua la diffusione nel sud-est Asiatico 0

TUTTI GLI SCANDALI DEL VATICANO | 15:04 | , , , ,



Nella provincia del Delta del Mekong Soc Trang, in Vietnam, è stata segnalata un'altra morte per causa di influenza aviaria tipo H5N1. A quanto afferma Nguyen Van Binh, direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva ed il Ministero della Salute, si tratta del secondo caso nel solo 2012, in seguito ad una morte gia avvenuta nelle settimane precedenti nel delta del Mekong.

La paziente, 26 anni, è stata portata all'ospedale locale il 23 gennaio dopo aver mostrato sintomi di febbre. Trasferita a Bac Lieu al General Hospital il 25 Gennaio con diagnosi di polmonite virale, è deceduta tre giorni dopo.

I test condotti dal Pasteur Institute di Ho Chi Minh City hanno mostrato che la paziente è stata infettata dal virus dell'influenza A, sottotipo H5N1, conosciuto anche come "influenza aviaria". Secondo una recente indagine epidemiologica, la paziente aveva macellato e mangiato carne infetta nella zona dove si era segnalato il fenomeno di morte di pollame in massa.

Il Ministero della Salute ha inviato il Dipartimento della Salute della provincia di Soc Trang per rafforzare le misure anti-epidemia e per monitorare e prevenire che la malattia si diffonda ulteriormente a livello locale. Il CCSS Pasteur Institute ha anche inviato una squadra anti-epidemia composta da militari per supportare il reparto sanitario locale nell’indagine al fine di mettere in atto le misure preventive che il caso richiede.



Leggi anche   H1N1, 29 vittime in Messico

Soros denuncia: ''IL CROLLO DEL SISTEMA ECONOMICO PORTA A FORTI RIVOLTE'' 0

TUTTI GLI SCANDALI DEL VATICANO | 12:16 | , , , , , ,



Il miliardario investitore George Soros ha messo in guardia il mondo a riguardo di un eventuale crollo del  sistema economico globale, cosa che potrebbe causare rivolte per le strade d'America come in tutto il resto del mondo.

L’ormai 81enne ha dichiarato che preferirebbe sopravvivere piuttosto che rimanere ricco in un periodo come quello che potrebbe essere realta nel futuro piu prossimo, un periodo ‘’diabolico’’ dove lìEuropa in particolare entrera’ in un periodo fatto di caos e conflitti.                     

Soros ha dal canto suo sostenuto l'euro, acquistando $ 2 miliardi di obbligazioni europee, ma ha insistito sul fatto che il clima economico attuale è simile a quello che si è vissuto durante la Grande Depressione del 1930. Durante un’intervista a Newsweek avrebbe dichiarato che...

'’L'euro deve sopravvivere, perché l'alternativa - una rottura - causerebbe una crisi che l'Europa e il mondo non possono permettersi. La situazione è molto grave e difficile. Siamo di fronte ad un ridimensionamento generale nel mondo sviluppato‘'

La sua denuncia è risale a Martedi’, durante l’ennesima caduta della borsa americana impegnata nei dialoghi riguardanti la vacillante situazione greca. La Grecia infatti si è pericolosamente avvicinata alla possibilità di un caotico default dopo che i funzionari della zona euro hanno respinto un'offerta definitiva da parte di obbligazionisti privati del paese. Ma Soros aggiunge che...

‘'Al momento la migliore delle soluzioni rimane un contesto deflazionistico, il peggiore invece è un collasso del sistema finanziario.’'

Aggiungendo che...

‘’è molto difficile sapere come si può essere nel giusto dopo tutti i problemi connessi con il boom finanziario degli anni precedenti      

Soros ha messo a confronto la crisi economica con il collasso dell’Unione Sovietica e ha detto che la gente non capisce del tutto quello che sta succedendo                                    

‘’La gente non capisce che un crollo dell'euro potrebbe far rivivere i conflitti politici che hanno lacerato l'Europa nel corso dei secoli aumentando anche il razzismo’’.
Le obbligazioni europee aquistate dal magnate sono per lo più italiane e dall’ex-capo della Goldman Sachs Jon Corzine.

Martedi, nel frattempo, la banca centrale degli Stati Uniti la Federal Reserve hanno aperto un incontro di due giorni che dovrebbe terminare con un segnale forte che prevede i tassi di interesse appiattirsi ed andare vicino allo zero nel 2014.

La compagnia Soros, con sede a Manhattan e New York, è noto per creare i suoi guadagni su scelte a lungo termine ed evita di investire in oro. Ha Sostenuto l’occupazione di Wall Street  ed appoggia la teoria che un potenziale malcontento potrebbe rappresentare il peggiore dei disordini.

'’Sarà una scusa per dare il giro di vite definitivo usando maniere forti per mantenere legge e ordine’', ha detto Soros Newsweek.

Egli, sopravvissuto ad una situazione ‘’personalmente piu’ minacciosa dell’attuale crisi’’ scappando dall’Ungheria negli anni ’40, è anche un convinto sostenitore democratico e pensa che il presidente Barack Obama possa sorprendere il paese vincendo le elezioni del 2012. La sua vita personale è stata contestata anche l'anno scorso quando la sua storica fidanzata Adriana Ferreyr lo ha citato in giudizio per averle causato angoscia e per l’accusa di aggressione. Tuttavia egli ha bollato la causa in questione come '’piena di false accuse e, ovviamente, un intento di sottrargli soldi’', come riferito a Newsweek.

Soros conclude dicendo che l'Unione europea sarebbe ancora in tempo per ‘'ritrovare il suo splendore’' e gli USA potrebbero in qualche modo ‘'aiutarla a rafforzare tale istituzione’'.




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TUTTI GLI SCANDALI DEL VATICANO | 11:38 | , , , , , , , , , , , ,



Come guerrieri per la libertà di Internet, l’unita’ ha aiutato la sconfitta della legge ferma pirateria online o, piu’ comunemente chiamata, SOPA. Attraverso il sostenendo a siti come Wikipedia e contattando il legislatore per esprimere il nostro disappunto la ‘’nostra’’ voce è stata così forte che anche il presidente degli Stati Uniti si è schierato nella lotta a tale problema.

Ma niente sospiri di sollievo perché, dopo tutto, stiamo parlando di una fusione di Washington, e Hollywood, oltre che di interessi globali. Dopo che l'industria cinematografica e le sue affiliate hanno speso quasi 150 milioni di dollari di lobbying per una sorta di proposta di legge "anti-pirateria", si dovrebbe capire che i poteri forti programmano in contrattacco.

E lo stanno facendo spingendo per qualcosa di molto più oneroso: ACTA, o l'Anti-Counterfeiting Trade Agreement.

"Anche se il titolo del trattato proposto potrebbe suggerire che l'accordo riguarda solo beni fisici contraffatti (ad esempio farmaci) solo una piccola parte delle informazioni sono state rilasciate circa il contenuto del trattato, che renderebbe chiaro che codesta legge avrà una portata molto più ampia e in particolare si occuperà di nuovi strumenti di targeting definiti come ‘'la distribuzione su Internet e tecnologia dell'informazione".

ACTA ha diverse caratteristiche che sollevano importanti dubbi e potenziali problemi per i consumatori '’sulla privacy e sulle libertà civili per l'innovazione e riguardo la libera circolazione delle informazioni su Internet’’

A detta di Forbes l’amministrazione Obama starebbe aggressivamente appoggiando l’ACTA a differenza di quanto avvenuto per SOPA. I critici dicono ACTA sia molto più ampia rispetto a SOPA, bypassando "le leggi sovrane delle nazioni partecipanti" e "costringendo ISP in tutto il mondo ad agire come una vera e propria polizia di internet"

ACTA non si limita solo a Internet. In realtà, l'accordo avrebbe un giro di vite su cose come farmaci generici e renderebbe i brevetti per il cibo più difficili da ottenere "facendo rispettare uno standard globale sui brevetti di semi che minaccia agricoltori locali e indipendenza alimentare in tutto il mondo sviluppato", dice Forbes.

La cosa buona è che non c'è l'accettazione del trattato non è obbligatoria. Paesi emergenti come il Brasile e l'India sono fermamente contrari ad essa giustamente temendo che tale legge avrebbe danneggiato le loro economie.

Ma la libertà di Internet è sotto attacco da più parti. Il FEP rileva inoltre che l’accordo Trans-Pacific vorrebbe "riscrivere le regole globali in materia di esecuzione IP".

"Tutti i paesi firmatari dovranno conformarsi alle leggi e le politiche nazionali alle disposizioni dell'accordo", ha detto il FEP. "Negli Stati Uniti è probabile che questo possa rafforzare ulteriormente gli aspetti controversi della legge sul copyright. E’ trapelato di recente che il capitolo IP degli Stati Uniti include anche disposizioni che sembrano andare oltre l'attuale legge Americana. Ciò solleva notevoli preoccupazioni per i cittadini in merito a privacy e diritti quali la libertà di espressione".

SOPA può appartenere alla storia, ma questo non significa che la libertà di Internet non resti sotto attacco. I tiranni non smetteranno mai di cercare di rafforzare la loro tirannia.







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